MACEDONIA(un classico nel mio Bathroom)
Apro l’acqua, metto il tappo, verso tutti i rimasugli e non di bagnoschiuma: Yougurt ai frutti rosso, papaya , cocco, melone(cocomero) e e pesca,una spruzzatina di latte di avena, agrumi di sicilia.
Poi io immersa fino al collo.
La libreria di I-Tunes, intuitiva e oserei dire al passo con gli avvenimenti mi dice che "Non sono una signora", e il duo più noto di Central Park aggiunge che I Am A Rock( sò una roccia).
Immersa in un orgia di frutti sintetici, in una sangria chimica, alla penombra dell’abat-jour kitch sul comodino Kitch del mio bagno che aspira a diventare un vero bagno kitch, io , l’unico legume in questo minestrone io, LA FAVA, la fava che prima di aggiungere agli shampoo al mandarino e al lampone goloso che ha ammucchiato tra i capelli, ormai divenuti una scultura futurista di schiuma, legge con attenzione l’etichetta dello shampoo alla camomilla, non si sa mai vi fosse l’acqua ossigenata. La fava, immersa fin quasi alle orecchie in un minestrone di SODIUM LAURETH SULFATE , si preoccupa non le si schiariscano "illegalmente", a tradimento la chioma…
Ormai un pout porri umano, la fava si doccia e apre le "curtains"
e tah-dah, non ha l’accappatoioooo.
No-panic, acchiappo un asciugamano per le mani, mi asciugo alla bellemmeglio e volo fuori dal bagno pensando di lasciare la scia di gocce, le pozze, nell’ascesa alla mia camera…invece , quasi asciutta…un nuovo superpotere? Una mutazione genetica?
GRAZIANO
Per finire la serata in bellezza, bella rilassata, asciugata, fonata, sono pronta per la cena tipo del pensionato medio a base di due patate lesse e mezzo cadauno per me e BB.
Il cane, il mio cane, fuori abbaia. Esco, scendo in corte senza scarpe e ciabatte, ma con i calzini e ti trovo una specie di Panariello (in brutta copia e ubriaco) e il suo cane con l’enfisema polmonare di nome Ugo(il cane). Nei miei 11 anni dietro al banco di un bar, questi personaggi erano tutti miei , c’ho il miele, come diceva il mio titolare, ma che mi giungano anche a domicilio è cosa nuova
Graziano cerca un bar, Graziano, come ogni alticcio al mondo mi alita vino da vicino. Graziano si prodiga in lunghi giri di parole che si perdono e si ricongiungono. Mi dice che è disoccupato da due anni e poi:
"L’isola dei famosi…"
"Io non la guardo…"
"Io sì, mi metto anche la sveglia…ma quel Ivan cattaneo…che si crede…comunque siamo meglio noi"
Graziano ha un fratello invalido, mi chiede l’età e il nome, "che bel nome", che scorda e richiede, poi se sono "signorina" , poi ancora l’età
"34"
"ah, 34 io 43…" si perde un pò poi…"Io a 34 anni ho buttato via tutto"
Mi parla degli altri cani che ha avuto, e che Ugo lui lo ha salvato,che i fratelli sono stati affogati, della sua patologia respiratoria, che Stellina gli è morta di un tumore. Ugo è cicciottello e dolce e davvero ha il fiato affannato.
"I cani sentono, i cani se c’è qualcosa che non va in casa , tossiscono"
Poi mi regala una delle cose più belle che ho sentito in vita mia:
"Il mio cane capisce due lingue: il tedesco e me"
Rimango ancora un pò, poi lo saluto ed esco da quell’atmosfera irreale , verso la luce di casa mia…
Ora posso andare a scalciare nel letto che in questa casa non succede mai niente…